Quattro
sigle «pericolose» per le tasche dei contribuenti, che si abbinano e si
scindono tra loro, rischiando di far cadere in errore chi vuole essere in
regola.Il problema è proprio capire quale tributo pagare, a quale tipo di
immobile si abbina e principalmente quanto pagare. Il tutto considerando gli
incrementi di aliquota, calcolati in punti percentuale, che ogni singolo comune
potrà aggiungere all’aliquota base stabilita dalla norma di partenza. Cerchiamo
allora di fare un po’ di chiarezza riepilogando la situazione.
SIGNIFICATO
DELLE SIGLE –
La IUC
(Imposta Unica Comunale) di fatto non esiste come tributo singolo da pagare, ma
é una denominazione che accorpa la IMU
(Imposta Municipale Propria, defunta per la prima casa, ma operativa sugli
altri immobili), la TARI
(Tassa sui Rifiuti) e la TASI
(Tassa sui Servizi Indivisibili).
SCADENZE
DEI PAGAMENTI
– Il versamento della prima rata di questi tributi al momento, resta fissato al
16 giugno 2014, eccetto per tutti quei Comuni che alla data del 23/05/2014 non
avranno deliberato le aliquote, per i quali la scadenza è prorogata a settembre
2014.
Ad ORTONA le aliquote TASI non sono
state deliberate, per cui la scadenza è prorogata a settembre.
Entro il 16 giugno 2014 dovrà essere versato l’ACCONTO IMU,pari al 50% dell’imposta dovuta applicando
le aliquote in vigore lo scorso anno, tramite modello F24 disponibile presso
banche, uffici postali, sito internet del Comune. Il saldo a conguaglio dovrà essere versato
entro il 16 dicembre 2014 sulla base delle aliquote definitivamente stabilite dal Comune. Per quanto riguarda la TARI non ancora sono state definite le modalità di pagamento che verranno comunicate in seguito.
REQUISITI
BASE – Vediamo
nello specifico su quali immobili e per quali servizi si pagheranno questi
tributi.
-
IMU: viene
abolita solo per la 1° casa ma resta per gli altri immobili. Si paga sul
possesso del bene.
-
TARI:
avrà le stesse caratteristiche della TARSU prima e TARES poi (Tassa sui
rifiuti solidi urbani), quindi sarà
dovuta da chi detiene e utilizza l’immobile a qualunque titolo.
Le tariffe saranno stabilite dal Comune e si pagherà su tutti gli immobili.
-
TASI: praticamente
è stata istituita per coprire il mancato gettito ai Comuni dell’IMU per la 1^
casa, ora definitivamente abolita. Ma di fatto ne è una duplicazione poiché,
pur differenziandosi nell’aliquota da applicare, verrà utilizzata la stessa
base imponibile, anche se la legge consente ai Comuni di deliberare autonomamente
degli sconti per i non residenti. Contrariamente alla TARI, però, che viene
pagata da chi utilizza l’immobile, la
TASI colpisce i proprietari. Ma con la particolarità che,
trattandosi di un contributo versato al Comune per i servizi indivisibili (illuminazione
e pulizia delle strade, ad esempio), sarà
pagata anche dagli inquilini, se l’immobile è affittato, in una percentuale che varierà dal
10% al 30% .
LE
ALIQUOTE – Per
la IMU le
aliquote non hanno subito variazioni rispetto alla norma originaria, mentre per
la TARI, come
abbiamo detto, saranno i Comuni a stabilire le tariffe da applicare. Pertanto
con le due componenti della IUC,
rappresentate da IMU e TARI, non dovremmo avere particolari
problemi.
E’
la TASI da
guardare invece con sospetto. Vediamo perché. La legge di Stabilità indica per
questo tributo un’aliquota
da applicare che va da un minimo dell’ 1 per mille a un massimo del 2,5 per
mille. Stabilisce però anche che la somma delle aliquote TASI + IMU
non potrà superare il 6 per mille per le abitazioni principali e il 10,6 per
mille per gli altri immobili. Praticamente le aliquote massime
dell’IMU. Ma successivi ritocchi alle aliquote hanno portato ad un aumento, che
oscilla dallo 0,1 per
mille allo 0,8 per mille. Quindi al momento il Comune potrà deliberare un’aliquota
TASI fino a un massimo del 3,3 per mille (2,5 + 0,8 = 3,3 per mille), arrivando
dunque al tetto massimo IMU + TASI dell’11,4 per mille (10,6 + 0,8 = 11,4 per
mille).
UN
CASO PARTICOLARE – Nel
caso in cui si
possieda un immobile, che non sia l’abitazione principale, che sia sfitto e si
trovi nel Comune in cui si ha la residenza, bisognerà
considerare che su questo, oltre all’IMU come altra abitazione, alla TARI e
alla TASI, andrà
pagata anche l’Irpef sulla prossima dichiarazione dei redditi,
ma per “fortuna” solo al 50% di quanto dovuto.
E
in questo caso sì, che
le imposte da pagare sulla stessa casa diventano effettivamente quattro!